



Assisi e Politica: intervista a Michele Leonelli, coordinatore di FDI Assisi
“Assisi merita di meglio”. Queste sono le parole di Michele Leonelli, il quale spera in un cambiamento politico, indicando Eolo Cicogna come il futuro della Città Serafica.
Il 25 gennaio si è tenuto il congresso per l’elezione del coordinatore comunale di Assisi per Fratelli D’Italia. Al termine dell’assemblea, i tesserati del circolo assisano ti hanno designato come coordinatore, confermando nuovamente questa carica dopo la prima nomina del 2022. Quali sono le principali responsabilità e attività di un coordinatore?
Le responsabilità sono diverse, principalmente direi quelle di coordinamento dell’azione politica, di collegamento -come collettore- tra i vertici e la base e, infine, di organizzazione spicciola dell’attività politica sul territorio (con banchetti per la raccolta firma, manifestazioni, articoli di giornale e diffusione sui social).
Per fare questo serve una squadra e compito del coordinatore è cercare di mettere in campo, come farebbe un allenatore, la migliore delle formazioni possibili.
Direi che nella formazione delle liste dei candidati alla prossime elezioni, questi obiettivi sono stati raggiunti perché abbiamo puntato sulla qualità e sulla credibilità delle persone e perché sono loro che danno credibilità al partito. Alle elezioni comunali si votano le persone e per questo sono stati scelti candidati rappresentativi delle varie porzioni del territorio, di diverse età ed estrazione sociale.
Cosa ti ha spinto ad entrare in questo mondo?
La passione per la politica l’ho sempre avuta, sin da ragazzo. Seguivo, pur non partecipando attivamente, i programmi TV in cui si parlava di politica e leggevo le pagine politiche di quotidiani e periodici.
Solo nell’agosto del 2020 ho deciso di entrare a far parte di Fratelli d’Italia, dopo che in molti mi avevano convinto a fare questo passo.
Inizialmente ho esitato e per molto tempo sono stato fuori, soprattutto per gli impegni lavorativi e familiari.
La decisione definitiva l’ho maturata nel periodo del primo lockdown, quando ho avuto tempo di meditare lungamente sul futuro preoccupante che si prospettava alle mie figlie e su quello che avrei desiderato per loro. Vivendo a Palazzo e lavorando a Santa Maria degli Angeli, non mi erano certo indifferenti le sorti del nostro territorio, spesso trascurato -soprattutto nelle frazioni- e non adeguatamente valorizzato e protetto quanto alle sue bellezze paesaggistiche e culturali.
Mi sono quindi messo in gioco alle elezioni del 2021 per tentare di proporre un volto nuovo da dare alla nostra Città, che penso sia stata male amministrata dalla sinistra in questi quasi nove anni in cui ha governato.
Michele, sono ormai anni che sei e vivi nel mondo della politica. In questi anni qual è stato il momento più significativo della tua esperienza sia come coordinatore comunale di Fratelli d’Italia sia come semplice militante?
Credo che, senza ombra di dubbio, da militante di Fratelli d’Italia, la vittoria alle elezioni politiche del 2022 con la nomina del Presidente Giorgia Meloni a Primo Ministro, sia stato l’evento più importante di questi miei anni da coordinatore. Il nostro partito, poi, ha avuto anche l’onore di vedere eletti sia Franco Zaffini che Emanuele Prisco, ai quali sono stati conferiti incarichi importanti.
Non dimentico nemmeno l’elezione del nostro amico Marco Squarta al Parlamento Europeo nel 2024.
Assisi ha largamente contribuito con percentuali superiori al resto della regione e dell’Italia all’affermazione del nostro partito e dei suoi candidati, anche se il lavoro da fare è ancora tanto, perché la soddisfazione più grande sarebbe quella di riconquistare il governo cittadino.

Tra le cose più importanti che un partito deve adempiere nelle sue attività, sicuramente c’è quella di interagire costantemente con i cittadini. In che modo cercate e mantenete il contatto con le persone?
Parlare con le persone, ascoltare i loro bisogni e provare a farsene carico, mettendosi nei panni degli altri è l’unica via percorribile in politica, come anche nella nostra vita quotidiana. Come cittadino, avvocato e coordinatore di FDI ho tentato di farlo, anche se spesso in modo insufficiente, perché i bisogni sono molti e le energie limitate.
Le comunità purtroppo stanno scomparendo e la politica non è stata finora in grado di dare risposte concrete mettendo in campo le risorse necessarie ad eliminare i disagi e le disuguaglianze.
Una società come la nostra è fortemente incentrata sull’individualismo e molti rischiano, così, di essere lasciati indietro tra l’indifferenza generale. I problemi sono diversi e, a mio parere, richiedono soluzioni che possono venire solo da parte di coloro che abbiano fatto l’esperienza del dolore, dell’abbandono, della solitudine e del rifiuto. Le situazioni vanno conosciute e vissute.
Assisi sta ottenendo sempre più importanza a livello internazionale. Quali dovrebbero essere le priorità per il nostro comune?
Assisi è la città della Pace universalmente conosciuta e questo è un marchio che non dobbiamo cancellare, perché significherebbe rinnegare la nostra storia e le nostre tradizioni.
Dovremmo essere un punto di riferimento, ma sembra che la nostra Stella si sia un po’ appannata.
Occorrerebbe riscoprire lo spirito che nel 1986 portò nella nostra Città, per volere di San Giovanni Paolo II, tutte le religioni dei popoli del Mondo. Ho avuto l’onore di essere presente a quell’evento, con i Piccoli cantori del coro di San Francesco e porto con me non solo il ricordo, ma anche lo spirito che ha animato quella giornata indimenticabile.
La mia speranza è che, in occasione del quarantesimo anniversario di quell’evento, il 27 ottobre 2026 i leader religiosi e, magari, i capi di Stato si possano dare appuntamento ad Assisi.
Assisi, poi, deve investire e puntare molto di più sulla cultura, perché la cultura è l’unica materia prima che abbiamo a disposizione. Credo, inoltre, che aver separato l’Assessorato alla Cultura da quello al Turismo sia stato un errore perché le due cose, in una città come la nostra, sono inscindibili.
E’ vero che Assisi e Santa Maria degli Angeli saranno sempre attrattive perché sono i principali centri turistici, ma ogni borgo o frazione ha qualcosa da mostrare. Non a caso tutto il territorio comunale è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
L’importanza e l’attrattività di Assisi, per concludere, aumenterebbero se l’offerta fosse più variegata e meglio distribuita su tutto il territorio (proponendo percorsi culturali, itinerari enogastronomici e un percorso di cammini, ad esempio).
Viviamo in un momento storico in cui sempre più cittadini sono sfiduciati nei confronti della politica. Quali sono le tue opinioni in merito e quali soluzioni proporresti?
Questo è un punto dolente e non posso nasconderlo. Per tanto tempo è mancata quella vicinanza ai cittadini e alle attività economiche che, sono convinto, ha contribuito alla disaffezione delle persone dalla politica. Farsi vedere solo in occasione delle elezioni non è il giusto modo per dimostrare l’interesse al bene pubblico. Ma sono errori che si ripetono, segno evidente che la storia insegna ma non ha scolari, come suggerisce qualcuno.
Vero è anche che in tre anni siamo alla quinta elezione, tra comunali, regionali, politiche ed europee, quindi abbiamo passato, come segreterie di partito, più tempo ad organizzare le
campagne elettorali che a fare attività sui territori. Anche questo è un altro problema che andrebbe affrontato e che non ho mancato di segnalare.
Come vedi il futuro della politica nel nostro territorio?
Assisi merita di meglio e spero che Eolo Cicogna, una persona credibile e con indiscutibili competenze professionali, oltre che dotato di una grande cultura, possa essere il Sindaco della Città per i prossimi anni.
A giorni sarà messo a disposizione della cittadinanza un programma dettagliato con quello che si pensa di fare e soprattutto avendo riguardo a come farlo, perché siamo soliti leggere -in campagna elettorale- libri dei sogni che poi si trasformano in veri e propri incubi per chi vive e lavora ad Assisi e frazioni. La sinistra è maestra quando si tratta di promettere, ma poi sono i cittadini a pagare il conto salato delle loro gestioni, come gli aumenti di TARI e IMU degli ultimi anni hanno dimostrato ampiamente. Adesso ci sarà un grande attivismo per imbrecciare o incatramare qualche metro di strada, sperando di ottenere così il voto dei cittadini, ma sono convinto che gli elettori non si lasceranno incantare e che sapranno valutare l’azione fallimentare di questa amministrazione che ha reso il nostro Comune un posto peggiore dove vivere, lavorare e crescere i propri figli.
Noi metteremo le persone e le attività al centro del nostro programma, senza che questo si contrapponga allo sviluppo turistico sempre auspicabile e da perseguire con logiche nuove ed all’accoglienza di pellegrini.
I turisti e i pellegrini vanno e vengono, ma noi che Assisi la amiamo e che l’abbiamo scelta per patria, dobbiamo essere messi in grado di viverci.
I nostri paesi e la stessa Città di Assisi stanno prendendo una brutta china. Vediamo che le attività economiche chiudono e che sempre più spesso quelli che prima erano centri vitali, sono oggi quartieri dormitorio, desolati e senz’anima.